Matinée nelle scuole dedicate alla visione di “Neve”, primo film da regista dell’attore, produttore e sceneggiatore Simone Riccioni dedicato al bullismo. «Fino ad oggi oltre 1600 studenti sono letteralmente “impazziti” per questo film», racconta Riccioni «e i commenti più belli sono proprio quelli che lo riconoscono come un film diverso, poetico e non la solita pellicola sul bullismo».
La storia
La storia di Neve (interpretata dalla piccola Azzurra Lo Pipero originaria di Lido di Fermo) è quella di una bambina che a scuola viene bullizzata a causa del lavoro materno (pulizia di un vivaio di pesci) e si chiude nel mutismo. Un tema di scottante attualità, toccato con mano ferma, ma delicata dal regista che interpreta anche il ruolo di un attore che accoglie la bambina nel suo workshop teatrale. Una storia che, in qualche modo, ha attraversato la vita di Riccioni: «Sono nato e cresciuto in Africa con genitori missionari e al mio arrivo in Italia gli altri bambini mi vedevano come un diverso. Ero bianco, ma mi chiamavano “brutto negro”. Mi sono sentito svilito, perché veniva attaccata, senza alcun senso, la mia vita, l’Africa e casa mia. Durante il Covid, è tornato fuori questo dolore e ho iniziato a scrivere questa storia, totalmente inventata, cercando di toccare questa tematica con estrema attenzione». Per la prima volta regista e attore, il suo personaggio nel film è un attore in piena crisi identitaria, che fa il docente di recitazione solo per sbarcare il lunario, apparentemente anche insensibile ed egocentrico: «Si dice che quando racconti qualcosa devi sempre affrontare qualcosa che ti tocca particolarmente.
La risposta
La cosa che più lo ha colpito è stata la risposta degli studenti: «Il film uscirà dal 7 marzo nelle sale, ma queste anteprime nelle scuole, che proseguiranno anche in contemporanea con le serali, mi hanno davvero toccato profondamente. Il mio Instagram è pieno di messaggi di giovani che mi ringraziano per il film». Un successo che arriva «dal fatto che i ragazzi riescono ad immedesimarsi nei protagonisti della storia, proprio perché raccontata con semplicità. Si aspettavano un film che gli dicesse che il bullismo è cattivo, con le solite “lezioni” di morale e invece si ritrovano a vivere la vita di quella bambina e la sua risposta a ciò che le accade. Rivedersi in una bambina, in una storia così semplice, permette di tirare fuori quello che è successo a te. Ma attenzione, anche i bulli hanno storie terribili alle spalle e andrebbero aiutati». La sceneggiatura è firmata, oltre che da Riccioni, anche da Fabrizio Bozzetti, Federica Biondi, David Miliozzi, Jonathan Arpetti e Simone Corallini. Dal 2 marzo sono previste molte altre proiezioni nelle Marche, da Tolentino a Senigallia, Pesaro e Fano.