Il doppio ex della sfida Enrico Nicolini: «L'Ascoli? Sono sincero, pensavo un po' meglio»

Il doppio ex della sfida Enrico Nicolini: «L'Ascoli? Sono sincero, pensavo un po' meglio»
Il doppio ex della sfida Enrico Nicolini: «L'Ascoli? Sono sincero, pensavo un po' meglio»
di Anna Rita Martini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Marzo 2024, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 11:21

ASCOLI Con il doppio ex Enrico Nicolini abbiamo parlato della prossima partita tra Sampdoria e Ascoli che si disputerà allo stadio Luigi Ferraris di Genova. Nicolini vive nella città Ligure che è poi la sua città di origine, con la squadra blucerchiata ha iniziato la carriera da calciatore. 


«Le squadre del cuore»

«Lunedì prossimo si affrontano due squadre che ho nel cuore. Per la Sampdoria faccio il tifo da quando ero ragazzo sono cresciuto nel settore giovanile, ho esordito in prima squadra. Per quanto riguarda l'Ascoli, ai bianconeri e alla città picena sono legati i miei ricordi più belli e più intensi, da uomo, da calciatore e anche da dirigente-allenatore. Adesso sono tornato qui nella mia terra e lunedì sera sarò allo stadio per seguire la partita». Nicolini nel frattempo collabora con l'emittente televisiva TeleNord di Genova e si occupa ovviamente di calcio nello specifico della Sampdoria. Sarà una sfida dall'antico sapore a quando le due squadre si affrontavano anche nel massimo campionato di Serie A. 

Quanti ricordi

«Con la maglia dell'Ascoli ho affrontato la Sampdoria da avversario e viceversa. Ho anche fatto gol contro la squadra della mia città, ricordo che con l'Ascoli vincemmo 2 a 0, era la stagione 84-85, il nostro allenatore era Vujadin Boskov, vincemmo contro la squadra blucerchiata di Vialli e Mancini che nello stesso anno vinse la Coppa Italia e qualche anno dopo il campionato di Serie A. Calcisticamente parlando i miei ricordi veri sono quelli con l'Ascoli dove ho vissuto momenti bellissimi mentre per quanto riguarda la squadra della mia città sono stato una meteora. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile, esordendo poi in prima squadra ma ero ancora giovanissimo, ho sempre giocato altrove tra cui Ascoli.

Nella squadra bianconera sono stato il capitano e uno dei protagonisti in campo, mi sono sentito e mi sento amato. Ogni volta che torno nella città picena è come se tornassi a casa mia, lì ho vissuto momenti bellissimi da giocatore e da uomo, li è nata mia figlia Gessica e questo è un legame importante. Ricordo ancora il grande affetto che la gente mi ha dato soprattutto quando ho perso mia sorella. Per me Ascoli è parte della mia vita. Poi è vero, sono genovese e di fede blucerchiata da sempre». 

Squadre in affanno

Lunedì si affrontano due squadre in difficoltà di classifica, sta peggio l'Ascoli che deve cercare di tirarsi fuori da una situazione davvero pesante. «Sicuramente non mi aspettavo che la mia ex squadra a questo punto del campionato si trovasse in quella posizione di classifica così difficile. Qualche tempo fa ero uno di quelli che pensava che l'Ascoli si sarebbe tirata fuori dalle sabbie mobili perché conosco l'ambiente. Purtroppo ancora la situazione è pericolosa anzi è peggiorata perché la squadra è stata risucchiata in un vortice. Si pensava che il problema fosse Viali, invece dal punto di vista numerico le cose con il nuovo allenatore non sono cambiate. Credo comunque che anche chi va in campo abbia delle responsabilità, nessuno si può chiamare fuori da una situazione del genere. Per quanto riguarda la Sampdoria deve ancora costruire una struttura solida, è un anno e mezzo che non può fare mercato è in casa ha il record di sette sconfitte consecutive, è un team che si esprime meglio in trasferta che tra le mura amiche. Si gioca al Ferraris e quindi prevedo una gara equilibrata, l'atteggiamento dell'Ascoli sarà molto accorto mentre la Samp ha difficoltà nelle gare casalinghe». 

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