Agnelli, la Juve pensa alla Champions
Buffon e Barzagli, rinnovo fino al 2018

Agnelli, la Juve pensa alla Champions Buffon e Barzagli, rinnovo fino al 2018
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Mercoledì 11 Maggio 2016, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 15:21
TORINO - Gianluigi Buffon da Carrara, un giovanotto di 38 anni, ancora decisivo, portatore sano di punti e di record. E Andrea Barzagli da Fiesole. Lui 35 li ha compiuti l'altro giorno. Insieme come hanno fatto a Berlino, alzando la Coppa del Mondo al cielo, come hanno fatto in questi anni alla Juve, si sono presentati insieme ad Andrea Agnelli a Vinovo. L'occasione speciale: il rinnovo del contratto fino al 2018, una firma a vita. Con la possibilità di passare dal campo alla scrivania. Il passo non è breve. Ogni cosa a suo tempo.  

AGNELLI E LA CHAMPIONS
Ha preso la parola il presidente: «Con me ci sono due giovani promettenti per il futuro e per le famose seconde squadre. Credo sia un'ottima notizia che il gruppo tecnico della Lega di Serie A si sia espresso a grande maggioranza su questo argomento, assecondando la disponibilità del presidente Gravina di accogliere alcune delle seconde squadre nel campionato di Lega Pro. Questo sicuramente, se il Consiglio Federazione lo facesse proprio dalla prossima stagione sarebbe un grande passo avanti in ottica dello sviluppo dei giovani talenti del calcio italiano». E ancora: «Vorrei fare due considerazioni. La prima è quella di rimarcare l'enorme orgoglio e soddisfazione per la vittoria del quinto scudetto consecutivo, e quindi aver fatto sì che loro due, ma anche i loro compagni, insieme a tutti i loro compagni che hanno partecipato in questi cinque anni, che si entrasse nella storia del calcio italiano. Forse ce ne renderemo conto fra 10/15 anni di quello che abbiamo fatto. Una storia che sicuramente ci ha lasciato un minimo di amaro in bocca per l'eliminazione in Champions, ma è stata un'amarezza agrodolce, perché la partita con il Bayern Monaco ha confermato la portata internazionale di questa squadra, quindi ha confermato che l'annata precedente non è stata un fuori giri, ma sta iniziando a posizionare la Juventus come una delle grandi realtà europee, perchè giocare sostanzialmente alla pari con il Barcellona prima e con il Bayern poi è stato gratificante e ci darà la consapevolezza definitiva che la nostra dimensione è quella internazionale. La Champions è un sogno realizzabile. Chi viene alla Juventus sa che il traguardo più importante non è quello conseguito, ma il prossimo. E da questo punto di vista siamo concentrati per la finale di Coppa Italia, perché sarebbe la prima volta che si realizzerebbe una doppietta italiana. Vogliamo entrare nella leggenda, magari vincendo il sesto scudetto consecutivo insieme a Gigi e ad Andrea. Ci proveremo, fino alla fine». Infine una battuta sulla longevità della rapporto che lega la Juve alla sua famiglia: «Sono altrettanto orgoglioso del fatto che sono ormai 93 anni che la famiglia Agnelli controlla la Juve. La tradizione aiuta».   

BARZAGLI, THE WALL
«Sono veramente fiero di me stesso oggi, ed emozionato. Volevo dimostrare di poter giocare nella Juve quando sono arrivato, avevo il timore di dover affrontare questa sfida così importante. Vogliamo proseguire, sono contentissimo del rinnovo, non vedo l'ora di ricominciare, di giocare la finale di Coppa Italia, ringrazio il presidente per le bellissime parole, ringrazio tutti. Per come sono fatto non mi sentirò mai il difensore più forte, lavoro tutti i giorni per migliorarmi, imparo dai miei compagni, dagli avversari, è una crescita continua. Dietro i nostri successi c'è una società incredibile». 

GIGI, IL MONUMENTO
«Sono orgoglioso di questo ulteriore atto di fiducia della società e del mondo Juve nei miei confronti. Ci tengo a sottolineare il fatto che la strada intrapresa è fatta di un'insieme di forze, cerchiamo tutti di migliorare per arrivare al sogno, alla Champions. Possiamo farcela insieme ai compagni e a questa società che ci fa sentire sicuri: un giocatore riesce ad esprimersi a grandissimi livelli quando si lavora di gruppo e bene, e quando alle spalle ci sono persone che sanno il fatto loro. Il legame che ci unisce con Barzagli è qualcosa di profondo e speciale, nasce dal rispetto. Avere questo gruppo di ragazzi italiani può incidere nei successi, però credo che la forza la dia solo il campo. Non provo un senso di ingiustizia per il pallone d'oro, ci sono andato vicino alcune volte, se non l'ho vinto, forse non ho fatto abbastanza». Detto da uno come lui vale doppio.   
 
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