Caos nei camerini e pipì in ascensore: teppisti scatenati, in 15 assaltano H&M ad Ancona. Due a processo

Caos nei camerini e pipì in ascensore: teppisti scatenati, in 15 assaltano H&M. Due a processo
Caos nei camerini e pipì in ascensore: teppisti scatenati, in 15 assaltano H&M. Due a processo
di Federica Serfilippi
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Lunedì 15 Aprile 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 14:27

ANCONA Si muovevano in branco con l’obiettivo di seminare terrore e danni nei negozi del centro. In particolare, avevano preso di mira H&M in corso Garibaldi, assaltandolo per due volte nel giro di una settimana. Il risultato? Stando agli accertamenti disposti dalla procura (ordinaria e minorile) sempre lo stesso: scatenare il caos nei camerini, ascoltare la musica a tutto volume, urlare cori da stadio, insultare le povere commesse e fare pipì nell’ascensore. A tre anni dai fatti, due componenti della gang sono finiti a giudizio davanti al giudice Luca Zampetti.

Le accuse

Entrambi 22enni residenti nel capoluogo dorico, uno è originario della Costa d’Avorio, l’altro della Nigeria.

Devono rispondere di molestie in concorso per i blitz avvenuti il 21 e il 28 agosto del 2021, un periodo in cui il centro cittadino sembrava essere diventato il regno di conquista delle bande giovanili, tornate in strada dopo le restrizioni dovute alla pandemia. Stando agli accertamenti della procura, erano stati almeno in 15 a rendersi protagonisti del doppio assalto allo store di H&M. Del gruppo, ne sono stati identificati quattro: i due maggiorenni finiti a processo e altrettanti la cui posizione è stata trattata dal tribunale dei minorenni.

I fatti

Per quanto riguarda il pomeriggio del 21 agosto, gli imputati sono accusati di aver fatto irruzione in negozio ascoltando musica a tutta volume, ballando e urlando nei vari spazi dello store. Il tutto sotto gli occhi dei clienti che stavano cercando di fare shopping. In più, il branco si sarebbe divertito a sferrare colpi contro l’ascensore. A un certo punto, per stoppare il caos, era intervenuta una dipendente del negozio. «Fate basta, calmatevi» avrebbe detto la commessa. La risposta ottenuta: «Sei una femmina, stai zitta e torna a lavorare».

Il secondo round

Una settimana dopo il secondo blitz. Anche in questo caso, la procura ha messo in conto: insulti, canti, cori da stadio e capi d’abbigliamento gettati a terra. Ma anche il delirio scoppiato nei camerini, utilizzati come piste da ballo e stage per il canto. Inoltre, la gang avrebbe fatto pipì in ascensore. Sui blitz avevano indagato i carabinieri, allertati in entrambi i casi dal personale del negozio. Il processo inizierà il 6 settembre. La prima udienza è slittata per un difetto di notifica. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Ennio Tomassoni.

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