Chris Abom investito e ucciso a 13 anni, il pirata condannato a 5 anni e 4 mesi. Il dolore della mamma: «Lasciato a terra come un cane»

Davide Begalli, 40enne di Verona, ha affermato di non essersi reso conto dell'investimento

Chris Abom investito e ucciso a 13 anni, il pirata condannato a 5 anni e 4 mesi. Il dolore della mamma: «Lasciato a terra come un cane»
Chris Abom investito e ucciso a 13 anni, il pirata condannato a 5 anni e 4 mesi. Il dolore della mamma: «Lasciato a terra come un cane»
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Venerdì 10 Maggio 2024, 12:52

Chris Abom aveva solo 13 anni quando la sua vita è stata tranciata da un pirata della strada, il 40enne Davide Begalli, che lo ha investito a San Vito di Negrar il 31 luglio dello scorso anno mentre la baby promessa del calcio tornava a casa dagli allenamenti. Oggi l'artigiano di Verona è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere per omicidio stradale aggravato e omissione di soccorso. La famiglia, devastata, sostiene che nessuna sentenza potrà mai colmare il vuoto lasciato dalla perdita del figlio: «Quell’uomo ha lasciato morire nostro figlio riverso a terra, come un cane. Solo dolore, nessuna soddisfazione o rivalsa, ma una ferita che non si rimarginerà mai», dicono in aula i genitori di Chris, Diana e Emmanuel Abom.

 

L'incidente

Chris Abom stava tornando a casa a piedi da un allenamento di calcio a San Vito di Negrar quando è stato colpito.

L'incidente ha scatenato indignazione e Davide Begalli è stato arrestato tre giorni dopo. Sebbene inizialmente fosse agli arresti domiciliari, violazioni ripetute hanno portato al suo trasferimento in carcere. Durante il processo, Begalli ha affermato di non essersi reso conto dell'investimento: «Non mi sono accorto di aver investito quel ragazzo, subito dopo l’impatto mi sono fermato, sono sceso e non ho visto nulla, niente di niente. Mi dispiace infinitamente per Chris», aveva detto l'artigiano al momento dell'arresto. I medici hanno testimoniato che Chris avrebbe potuto sopravvivere se fosse stato soccorso immediatamente. Il caso ha suscitato reazioni violente, inclusa una spedizione punitiva alla casa di Begalli, alimentando ulteriormente le tensioni.

La famiglia

Ora, con la sentenza pronunciata e l'accusa che considera adeguata la condanna, il legale della famiglia dovrà decidere se ricorrere in appello: se non lo farà, in virtù della riforma Cartabia, la pena verrà automaticamente ridotta di un sesto. Intanto i genitori di Chris sono in trattativa per un risarcimento che non potrà mai restituire loro la vita del figlio o la felicità perduta: «Nessuna condanna e nessun risarcimento, però, ci ridaranno mai la sua vita e la nostra felicità con lui. Nulla tornerà come prima».

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