L’iniziativa
Alcune componenti del team, con il timoniere Gilberto Gironacci e la presidente dell'associazione Rachele Zeppilli, dragonessa anche lei, hanno subito raccolto l’invito della giornalista romana che con Porto Sant’Elpidio ha ormai da anni un forte legame affettivo. In apertura della trasmissione Rolandi ha presentato la squadra e, con il supporto di un breve video, ha anche spiegato in cosa consiste l'attività del Dragon Boat e i benefici che può avere sulle donne operate. «Per noi è stato un momento molto emozionante che ha fatto conoscere la disciplina a tutta Italia e le dragonesse che, con forza e determinazione, affrontano il ritorno alla vita quotidiana dopo la malattia», spiega Zeppilli. Una delegazione di 12 componenti, con la divisa, ha partecipato in studio durante tutta la diretta. La conduttrice le ha presentate all'inizio della trasmissione, segno di grande sensibilità, perché è proprio quello il momento in cui tutti gli appassionati di sport si collegano. «Il nostro è un progetto che unisce sociale e attività fisica, ma soprattutto crea gruppo, senso di comunità, unione e condivisione.
La disciplina
L’associazione Infinitae abbina sport e sociale e, per questo motivo, ha puntato sul Dragon Boat, la barca drago. In sostanza con questo termine si indica una lunga canoa a 20 posti con una testa di drago posta sulla punta dell'imbarcazione dove si pagaia seduti su assi di legno con una pagaia monopala. A remare sono in 20, più un timoniere a poppa. La pagaia di solito è più piccola di quella della canoa canadese e, pagaiando insieme, le donne si aggregano e superano insieme i momenti più difficili della malattia.