Regione e Camera di Commercio pagano Mancini testimonial, il presidente Sabatini: «Sì a Roberto d’Arabia sul filone Expo Dubai»

Regione e Camera di Commercio pagato Mancini testimonial, il presidente Sabatini
Regione e Camera di Commercio pagato Mancini testimonial, il presidente Sabatini
di Véronique Angeletti
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Giovedì 31 Agosto 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 07:47
Il cachet di Roberto Mancini, testimonial delle Marche, è pagato dalla Regione e dalla Camera di Commercio delle Marche.
Presidente Gino Sabatini, perché l’ente camerale ha deciso di sostenere l’ex ct della Nazionale quale uomo immagine della regione? 
«Abbiamo aderito alla proposta del presidente Acquaroli perché è una figura riconoscibile a livello mondiale. È stato uno dei migliori calciatori italiani e da allenatore ha conquistato titoli importanti. Inoltre rappresenta il valore dei marchigiani. Ed è stata una scelta vincente come abbiamo potuto verificare con i 170 delegati arrivati da tutto il mondo durante la 32° Convention delle Camere di commercio italiane all’estero a Colli del Tronto a giugno scorso».  


Quali sono stati i riscontri? 
«Tutti lo conoscevano, tutti chiedevano informazioni, tutti avrebbero voluto incontrarlo, ma coincideva purtroppo con la gara della Nazionale in Spagna». 
Tra Mancini e il campione olimpico Tamberi, quali sceglie?
«Ma perché dobbiamo scegliere? Sono ambedue perfetti. Tamberi, scelto dalla Regione per rappresentare le Marche sui social, è un altro pezzo dell’identità marchigiana. Coraggioso, ha superato un grave incidente, e caparbio, ha conquistato gare prestigiose compreso l’ultimo mondiale. E anche lui ha un legame con il mondo arabo, la sua amicizia con il qatariota Barshim con cui ha condiviso l’oro di Tokyo. Rapporti con il mondo arabo che approfondiamo con Mancini in Arabia Saudita».

Ma perché è importante promuovere la nostra immagine in Arabia Saudita? 
«Perché far conoscere le Marche è utile per tutta l’economia regionale. Quando si organizzò nel 2014 l’Endurance Cup abbiamo aperto le porte delle Marche al mondo arabo moltiplicando, a margine degli eventi, dei momenti business che si sono concretizzati in quei territori. Perché i fondi arabi erano interessati ad investire nelle nostre Pmi giudicate serie e creative. E per le nostre aziende del mobile, della nautica, dell’edilizia, della gioielleria e dell’agroalimentare sono mercati interessanti». 
Quanto interessanti? 
«Diversi milioni di euro. Prendendo come punto di riferimento solo l’Arabia Saudita, il Kuwait, il Bahrein, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti, l’export dei prodotti di agricoltura e della pesca era cresciuto dai 3,4 milioni di euro del 2009 ai 51 milioni del 2014. Mentre i prodotti delle attività manifatturiere da 185,6 milioni sono saliti a 329,2 milioni». 
Ma un testimonial marchigiano cosa porta in più? 
«Andrebbe ricordato che l’Arabia Saudita è un Paese con quasi 36 milioni di abitanti. Non tutti hanno petrodollari, ma ottimi stipendi sì. La retribuzione media è di 2.810 euro. E poi siamo in linea con quanto ha seminato l’ex assessore, oggi onorevole, Mirco Carloni all’Expo Dubai». 
Ossia? 
«In quell’occasione abbiamo portato aziende importanti della moda, dell’alimentare, del comparto del mobile, che propongono innovazioni tecnologiche e che hanno suscitato molto interesse da parte dei fondi e degli imprenditori arabi. Con Mancini andiamo di nuovo in questo filone, e in un momento economico non facile per le Marche». 
 

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