Più vecchi e con pochi figli: nelle Marche dei borghi nascite ridotte di un terzo

Crollo delle culle rispetto a inizio millennio, mentre l’età media è salita a 47,5 anni

Più vecchi e con pochi figli: nelle Marche dei borghi nascite ridotte di un terzo
Più vecchi e con pochi figli: nelle Marche dei borghi nascite ridotte di un terzo
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 19 Maggio 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:18

ANCONA - Viviamo per lo più in borghi o piccoli comuni, siamo più anziani rispetto alla media, il genere femminile prevale, facciamo pochi bambini, invecchiamo di anno in anno e se il declino demografico non è ancora scosceso lo dobbiamo al saldo migratorio. L’ultima istantanea scattata dal censimento Istat della popolazione restituisce questa immagine delle Marche, regione in cui poco meno della metà dei 225 comuni (il 47,1%) ha una popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti, e ospita il 18,4% dei suoi residenti. Il 29% dei marchigiani abitano in comuni di taglia media (tra 20.001 e 50.000 abitanti) e il 17,1% nei tre comuni con popolazione tra 50.001 e 100.000 abitanti. Ancona e Pesaro sono le due città con il maggior numero di residenti (rispettivamente 98.950 e 95.620 unità) mentre tra i comuni non capoluogo spiccano per numerosità della popolazione Fano (59.897 abitanti), San Benedetto del Tronto (47.075) e Senigallia (44.203).

Tendenze confermate

Per quanto i dati siano del 2022, la maggior parte delle tendenze sono confermate in questo scorcio iniziale del 2024. Del resto la popolazione è rimasta quasi invariata: eravamo 1.484.298 a fine 2022, mentre l’ultimo aggiornamento Istat (del febbraio scorso) segna 1.483.867, grazie a un leggero rialzo nel 2023. Le donne sono il 51,2% della popolazione (34mila in più degli uomini) grazie alla maggiore longevità, l’età media si è alzata in un anno da 47,3 a 47,5 anni, ed è superiore al dato nazionale (46,4). Pesaro-Urbino è la provincia più giovane (47,1 anni di media), Ascoli e Fermo quelle più anziane (48 e 47,8 anni).

Gli stranieri censiti

Gli stranieri censiti nel 2022 erano 129.067 (+2.247 sul 2021), l’8,7% della popolazione regionale. Provengono da 161 Paesi, soprattutto da Romania (18,1%), Albania (10,9%), Marocco (7,2%) e Cina (6,7%). Proprio i flussi migratori hanno consentito alle Marche di assorbire in parte il saldo naturale negativo, dovuto a un eccesso dei decessi (19.615) sulle nascite (8.788). Un dato - quello sulla natalità - che ha fatto segnare il nuovo record minimo delle culle riempite nelle Marche, con una riduzione di quasi un terzo rispetto agli oltre 12mila nati di inizio millennio. Dal report affiorano spigolature. Il comune più piccolo è Monte Cavallo, in provincia di Macerata, con 105 abitanti. Montegallo, nel Piceno, è quello con il maggior calo di popolazione (-6,3%) e Frontino (Pesaro e Urbino) ha il recordo dell’incremento (+4,9. I valori estremi dell’età media si toccano a Montelabbate (PU) con (42,4 anni) e a Castelsantangelo sul Nera (MC), che fa segnare una media di 58,9 anni d’età. Il maggior incremento di residenti stranieri rispetto all’anno precedente è stato registrato nel borgo maceratese di Poggio San Vicino, con un più 31,3%, a cui fa da contraltare Gagliole, sempre in provincia di Macerata, che registra un -30,4% di presenze straniere.

L’indice di vecchiaia

L’Istat rivela per le Marche anche un aumento dell’indice di vecchiaia (il rapporto tra la popolazione over 65 e quella tra 0 e 14 anni) che passa da 212,6 del 2021 a 218,8 del 2022. «Nei piccolissimi comuni - si legge nel rapporto appena pubblicato - il processo di invecchiamento è più accentuato, con un’età media di 50,7 anni e un indice di vecchiaia pari a 322,9».

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