Nelle Marche per l’acqua si spendono 578 euro l’anno a famiglia. E un terzo va dispersa

Il costo più alto è in provincia di Pesaro Urbino (662 euro), ad Ancona 512 Facendo attenzione ai consumi si possono risparmiare in media 118 euro

Nelle Marche per l’acqua si spendono 578 euro l’anno a famiglia. E un terzo va dispersa
Nelle Marche per l’acqua si spendono 578 euro l’anno a famiglia. E un terzo va dispersa
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 23 Marzo 2024, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 08:52

ANCONA Nelle Marche si spende per l’acqua del rubinetto quasi 100 euro in più della media nazionale e basterebbe fare un po’ più attenzione ai consumi per risparmiare tra i 100 e i 150 euro l’anno a famiglia. È di 573 euro la spesa media per la bolletta idrica sostenuta da una famiglia marchigiana nel 2023, decisamente superiore alla media nazionale (478 euro), in aumento del 4,4% rispetto al 2022 e del 15,4% negli ultimi 5 anni.

Aumenti dell’acqua, d’altra parte, si sono registrati in più dei due terzi dei capoluoghi di provincia italiani, con punte di +16%, a Vibo Valentia, mentre ad Isernia la bolletta è praticamente raddoppiata rispetto al 2019.

In testa alla classifica delle province più care resta Frosinone, con una spesa media annuale di 867 euro, mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184.

Toscana al top

Tra le regioni la Toscana è quella più costosa (con 732 euro), il Molise la più economica (226 euro). Anche all’interno di una regione come le Marche si registrano differenze tariffarie notevoli fra i singoli capoluoghi di provincia: si va dai 662 euro di Pesaro e Urbino ai 511 di Macerata, passando per i 546 di Fermo e Ascoli e i 512 di Ancona. Dati che emergono dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, presentato nei giorni scorsi in vista della Giornata mondiale dell’Acqua che si è celebrata ieri.

Famiglie da tre

Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone con un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestassimo su un consumo di 150 mc l’anno invece di 182, risparmieremmo in media 101 euro, ossia quasi il 27%. Per una famiglia marchigiana il risparmio sarebbe di 118 euro, con una riduzione dei costi più accentuata nella provincia di Pesaro Urbino (153 euro) e variabile tra i 99 e 102 nelle altre province.

Una famiglia di tre persone, con soglia Isee fino a 9.530 euro e che ha accesso al bonus sociale idrico, secondo le rilevazioni di Cittadinanzattiva, risparmia annualmente circa 104 euro, ossia il 22% o 27% in meno a seconda che abbia un consumo annuo di 182 metri cubi o di 150 metri cubi.

L’indagine di Cittadinanza attiva monitora anche, in base agli ultimi dati Istat relativi al 2020) la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia, pari in media al 36,2%. Nelle Marche la dispersione media provinciale è del 34,3%, che è rimasto abbastanza stabile, visto che i dati diffusi ieri dall’Istat, relativi al 2022, registrano per le Marche una dispersione del 34,4% di acqua potabile dalle reti idriche, su un volume immesso in rete pari a 154,3 milioni di metri cubi.

Tra i comuni, il più virtuoso nel contenimento delle perdite è Macerata con il 13,9%, un dato che la colloca ai primi posti della classifica nazionale dell'Istat. La città che spreca più è Pesaro con il 36,9%, seguita da Ancona (31,2%), Fermo (27,3%), Ascoli Piceno (24,5%) Nelle Marche le reti di distribuzione erogano ogni giorno, per gli usi autorizzati 187 litri di acqua pro capite, per un totale di 101,3 milioni di metri cubi. .

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