Ivan Provedel, il portiere che segna come un bomber

Il portiere pasianese Ivan Provedel esulta dopo il gol segnato all'Ascoli
Il portiere pasianese Ivan Provedel esulta dopo il gol segnato all'Ascoli
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Sabato 8 Febbraio 2020, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 17:39
PORDENONEIvan Provedel, classe 1994, di Cecchini di Pasiano, è entrato nella prestigiosa Hall of fame dei portieri goleador, come Rampulla, Brignoli, Taibi e Amelia. Il numero uno, passato dall’Empoli alla Juve Stabia durante il mercato di gennaio, ha firmato al 95’ il 2-2 dei campani ad Ascoli. Per due volte, nel finale, il “lungo” (un metro e 92) si era fiondato nel cuore dell’area di rigore marchigiana. La seconda è stata quella giusta: colpo di testa imperioso e gol del pareggio. «Ancora non capisco bene come ho fatto - confida il friulano -, pur avendo rivisto l’azione in tv, ma tant’è. La cosa importante è il punto per la squadra in chiave salvezza, dato che perdere una gara come questa sarebbe stato profondamente ingiusto». Ivan il bomber invece non è molto contento della sua prova tra i pali. «Ho parato quel che dovevo su Trotta - puntualizza -. Per il resto potevo far meglio». Perfezionista. Perché “Ivan il terribile” non è solo un guardiano: nel suo dna ci sono solide basi tecniche anche da calciatore di movimento, dato che aveva iniziato la carriera agonistica da attaccante prima nel Treviso e poi nell’Under 14 del Pordenone. Segnava spesso, ma non sentiva suoi i compiti offensivi: lui voleva assolutamente indossare i guantoni. Così dal club neroverde passò al LiaPiave (2009-10), che lo assecondò nella scelta del ruolo, e da lì all’Udinese. Quindi la Primavera del Chievo (2012-13) e i vari prestiti: Pisa in C; Perugia, Modena, Pro Vercelli ed Empoli in B (estate 2017). I toscani rilevarono definitivamente il suo cartellino dai veronesi, lui rispose alla fiducia con un grande campionato e la promozione in A. Da lì le sfide con Ronaldo, Immobile e Icardi. Quindi la retrocessione, altri 6 mesi con gli azzurri (ma sempre in panchina) e il recente passaggio agli stabiesi. Sotto la maglia ufficiale Provedel ne porta sempre un’altra con la scritta “Nancio”. È dedicata a papà Venanzio, morto nell’estate del 2016, il suo mentore. «Perché lui - ha detto più volte Ivan – è sempre qui con me».
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