FANO Tre mesi e spiccioli allo sbarco del Giro d’Italia in città. Datata 16 maggio la Martinsicuro – Fano, dodicesima tappa della corsa in rosa edizione 2024 che è anche la numero 107 in totale, oggetto della delibera approvata proprio in questi giorni dalla giunta allo scopo di mettere a punto l’organizzazione dell’evento e prevedere anche il contestuale impegno di spesa.
I costi
È di 160.000 euro l’investimento stimato, di cui 60.000 a carico del bilancio comunale mentre gli altri 100.000 saranno resi disponibili dalla Regione.
Sulla scorta anche del precedente dell’arrivo fanese della sesta tappa della Tirreno-Adriatico del 2018, quando fu ricavato un mini-circuito cittadino, verosimile che anche in questa circostanza venga congegnato un tracciato che permetta di valorizzare la città e almeno alcune delle sue bellezze, oltre che rendere anche più movimentato e interessante il finale, mentre appare scontato che anche stavolta il traguardo sia collocato lungo viale Gramsci, come già avvenuto per quella frazione della Tirreno-Adriatico scartata da Numana (a vincere fu Kittel), ma anche nel 2012 per la Modena-Fano, anche allora dodicesima tappa della competizione, che quel 10 maggio registrò l’affermazione in volata del campione del mondo Cavendish.
A vestire il rosa il lituano Navardauskas, a trionfare alla fine il canadese Hesjedal. In altre due occasioni il Giro aveva fissato il traguardo a Fano e in entrambe lo striscione venne collocato in zona mare. In viale Adriatico nel 1983, quando nella Comacchio - Fano, terza tappa di quell’edizione, la spuntò Rosola che conquistò anche il primato in classifica. Quel Giro sarà poi appannaggio di Beppe Saronni, mentre fu Balmamion ad aggiudicarsi l’edizione del 1962.
I precedenti
La prima volta del Giro a Fano coincise anche con un delle due vittorie tra i professionisti del fanese Giuseppe Tonucci, che tra l’entusiasmo dei suoi concittadini bruciò tutti sul traguardo posto in quel caso al Lido, esattamente in viale Cairoli all’altezza dell’attuale piazzale Seneca, dopo che i corridori partiti da Chieti e provenienti dalla Statale avevano imboccato viale Carducci. Quattro dunque, contando anche il prossimo, gli arrivi in città, mentre il rapporto speciale del Giro con questo territorio sta dando vita ad una sorta di felice rituale. 14 le occasioni in cui negli ultimi vent’anni ha fatto meta dalle nostre parti.