“Mio fratello io”, 50 anni dopo: dal 9 maggio al Solaris la pellicola restaurata del regista pesarese Paolo Baldelli

“Mio fratello io”, 50 anni dopo: dal 9 maggio al Solaris la pellicola restaurata del regista pesarese Paolo Baldelli
“Mio fratello io”, 50 anni dopo: dal 9 maggio al Solaris la pellicola restaurata del regista pesarese Paolo Baldelli
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 5 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:34

Era annunciato come “un film tutto pesarese, sugli schermi in primavera”: ma sono passati 50 anni da quella primavera del 1974 che rendeva nota l’uscita di “Mio fratello io”, film del regista pesarese Paolo Baldelli, girato nel 1973 tra Pesaro, Fano, San Marino e mai uscito nelle sale. La pellicola, in kodacolor, è stata ritrovato da Baldelli e sarà in programma al cinema Solaris dal 9 maggio. «È un’opera che affronta temi universali come l’amore, l’identità e l’appartenenza», racconta il regista.

«La definirei anche oggi una storia romantico-sociale che racconta l’amore travolgente tra il figlio di un imprenditore e una studentessa di origine africana. All’epoca scelsi attori teatrali molto validi: i protagonisti erano Mario Valdemarin, allora protagonista di serie tv e cinema, e Norma Jordan, attrice canadese che collaborava con il Living Theatre». L’operatore era Renato Tafuri, tra i più richiesti in Europa, il montaggio fu di Cesare Pandolfi e la consulenza alla sceneggiatura di Fabio Piccioni.

L’abbandono

Nonostante gli sforzi di girare e montare la pellicola, Baldelli abbandonò il progetto prima di terminare la sonorizzazione e il doppiaggio: «Fu l’amore per una donna meravigliosa a rapirmi totalmente e cambiai vita. Ma sono felice di avere rispolverato questa pellicola che trovo molto attuale e al tempo stesso, attraverso gli sguardi della giovinezza e le sfide dell'epoca, i protagonisti ci portano in un viaggio emozionante nelle zone di mare e collinari di Pesaro e Fano, fino a San Marino, offrendo uno squarcio autentico sulla vita e le relazioni di quel periodo».

Il restauro

Il progetto di restauro della pellicola è stato subito accolto da Silvia Ortolani del Solaris: «Un film decisamente all’avanguardia per i tempi in cui è stato girato.

Abbiamo pensato subito di sonorizzarlo, con musiche e rumori, ma per quanto riguarda il doppiaggio, essendo stato interpretato da diversi attori che hanno segnato la storia del nostro territorio, abbiamo preferito dotarlo di sottotitoli per non togliere la magia di una storia originale e potente che spero possa fare la strada che merita anche oggi».

La messa a punto

Il lavoro di messa a punto della pellicola è stato affidato a un esperto come Adriano Razzi: «Il film era stato girato molto bene, anche a livello tecnico. Il mio lavoro è stato di cercare di ricreare quelle atmosfere, sia a livello di musica che di effetti sonori. La volontà del regista era quella di completare l’opera: oltre alla sonorizzazione ho provveduto a sottotitolarlo con la sceneggiatura che mi ha fornito Baldelli. Il risultato è un prodotto di grande fascino. Nella digitalizzazione del film, abbiamo preferito anche lasciare i normali “graffi” dell’effetto pellicola, mantenendo quell’originalità e soprattutto l’emozione di un film d’epoca che parla al presente». Attori e comparse sono di Pesaro e Fano e hanno contribuito in modo significativo all'autenticità della produzione. Tra le curiosità, c’è anche una scena girata di fronte ai manifesti pubblicitari del Corriere Adriatico del 1973.

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