La Roma crolla nella ripresa, l'Inter la ribalta e si porta a +7 sulla Juventus: all'Olimpico finisce 2-4

L'Inter subisce la Roma nel primo tempo ma viene fuori di forza nella ripresa e ribalta il risultato

La Roma crolla nella ripresa, l'Inter la ribalta e si porta a +7 sulla Juventus: all'Olimpico finisce 2-4
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Febbraio 2024, 20:30

La Roma di Daniele De Rossi appassiona, lotta, gioca bene, ha nella testa pure la possibilità di vincere, ma alla fine deve cedere il passo, e i tre punti, a una squadra più forte, che molto probabilmente vincerà nettamente lo scudetto. L’Inter è sembrata solo un po’ più umana davanti alla Roma che ha provato a giocare a calcio e che, nel primo tempo, è pure riuscita a ribaltare con Mancini ed El Shaarawy (entrambi su assist di Pellegrini) il vantaggio segnato da Acerbi, un gol contestato per fuorigioco (giudicato passivo dall’arbitro Guida) di Thuram.

Si è vista per larghi tratti la Roma che ha distrutto il Cagliari, peccato per le prestazioni sotto tono di Lukaku e Dybala: passo veloce, area avversaria continuamente riempita, e occasioni da gol, mettendo l’Inter di giocare una partita seria e non agevole come all’andata e come spesso le accade con chiunque (quest’anno ha perso solo una volta, col Sassuolo a settembre). Basti pensare che il primo tiro in porta della Roma - e non sarà l’unico - arriva dopo nemmeno un minuto di gara; una sola conclusione, invece, nei novanta minuti dell’andata, quando la squadra di Mourinho si era consegnata dall’inizio, poi perdendo senza giocare. La differenza è tutta qui. Poi, il resto è in mano alla qualità dei calciatori e sappiamo bene quanto l’Inter sia più avanti della Roma sotto questo aspetto. La distanza netta tra le due squadre emerge nella ripresa: in dieci minuti arriva il gol di Thuram che prima brucia Huijsen e segna il 2-2 e poi induce Angeliño all’autogol del 2-3, e addirittura l’Inter poi sfiora il quarto gol colpendo un palo con Pavard.

La Roma è in apnea, si ritrova a inseguire e in più è stanca e frastornata, arrivano errori difensivi grossolani che peggiorano la situazione. I primi quindici minuti della ripresa sono tutti nerazzurri, con la squadra di Inzaghi (squalificato, in tribuna) che torna se stessa e dominante, poi De Rossi prova a inserire Bove (per Cristante) e Spinazzola (per Angeliño) per recuperare un po’ di dinamismo e freschezza, ma non bastano. La Roma spinge, ma solo a tratti e nel finale con la forza della disperazione: ha il merito di restare in partita fino alla fine, sognando un pari che sarebbe servito per tenere in piedi la corsa-sogno Champions. La sete di vendetta di Lukaku non viene appagata nemmeno stavolta, dopo l’opaca prestazione dell’andata: il belga sbaglia due volte la palla del tre a tre, prima facendosi ipnotizzare da Sommer, poi ciccando di testa un bel cross di Spinazzola. Nel finale De Rossi prova le carte Baldanzi-Zalewski e poi inserisce Azmoun (fuori Dybala, che non incide mai ed è spesso fuori dal contesto), Inzaghi cambia la squadra senza abbassare la qualità, inserendo gli esterni Dumfries e Carlos Augusto. L’Inter gestisce, senza correre troppi rischi e nel recupero spezza ogni speranza della Roma, con un gol di Bastoni in contropiede, avviato da un errore di Karsdorp.

© RIPRODUZIONE RISERVATA