Civitanova, Murri e Paglialunga alzano la voce: «Il piano antenne non è accettabile. Nessun paletto chiaro per le società»

Murri e Paglialunga alzano la voce: «Il piano antenne non è accettabile. Nessun paletto chiaro per le società»
Murri e Paglialunga alzano la voce: «Il piano antenne non è accettabile. Nessun paletto chiaro per le società»
di Emanuele Pagnanini
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Martedì 7 Maggio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13:39

CIVITANOVA «Il piano antenne proposto dall’assessore all’urbanistica non è accettabile». Questo il giudizio di Letizia Murri (Ascoltiamo la città) e Mirella Paglialunga (gruppo consiliare Per Civitanova) sul documento approvato dalla maggioranza nell’ultima seduta del consiglio comunale. Dopo aver ricordato il ritardo con cui è stato presentato («la legge regionale lo chiedeva dal 2017»), le due consigliere di minoranza denunciano «il mancato coinvolgimento della cittadinanza».

La condivisione

«Non sono stati coinvolti nemmeno i consiglieri – sottolineano – perché il regolamento non è stato aperto a eventuali proposte di modifica in seno alla competente commissione consiliare, come si è fatto invece per altri regolamenti.

Grave anche che non sia stata accolta la proposta dei consiglieri di centrosinistra di rinviare la discussione del punto ad altro consiglio comunale, così nuovamente impedendo di interloquire, in modo costruttivo, sui contenuti di un piano che non prevede nemmeno efficaci procedure di controllo e di monitoraggio degli impianti già esistenti».

Le rassicurazioni

«L’assessore ha assicurato siano tutti a norma, salva poi la precisazione del tecnico presente che ha affermato che le antenne di via Guerrazzi hanno avuto l’ultimo monitoraggio nel 2019». Il regolamento, inoltre, viene considerato «pieno di lacune e non condivisibile».

«In un momento come questo, mentre diversi Comuni hanno già assunto posizione politiche nette anche firmando ordinanze contro il 5G, invocando il principio di precauzione e di minimizzazione del rischio di esposizione – concludono – la maggioranza che amministra questa città, al contrario, vota un regolamento poco incisivo, laddove invece sarebbe stato più che mai necessario mettere dei paletti chiari da poter opporre agli enti gestori. Nel sottoporlo all’aula, la maggioranza ha fatto capire che nemmeno crede più di tanto in questo strumento, lasciando intendere che le società di telefonia continueranno ad avere margine per fare come vogliono, con buona pace della salute collettiva che il piano antenne dovrebbe in primis tutelare».

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