Il futuro del Lisippo, l'assessore Fattori: «La statua all’ex filanda. Abbiamo già ottenuto 6 milioni»

L’ex sovrintendente Baldelli: «C’è troppa commistione con la romanità»

Fattori: «Il Lisippo all’ex filanda. Abbiamo già ottenuto 6 milioni». L’ex sovrintendente Baldelli: «C’è troppa commistione con la romanità»
Fattori: «Il Lisippo all’ex filanda. Abbiamo già ottenuto 6 milioni». ​L’ex sovrintendente Baldelli: «C’è troppa commistione con la romanità»
di Massimo Foghetti
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Sabato 4 Maggio 2024, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 15:12

FANO Dopo la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo che dà torto al ricorrente Getty Museum e convalida l’ordinanza del tribunale di Pesaro per la confisca della statua di Lisippo, come corpo del reato di esportazione illecita, diventa più concreta l’idea di realizzare in tempo utile un nuovo museo a Fano che possa ospitare l’opera. 


Il percorso attivato

Sul tavolo non mancano le proposte: per l’assessora alla cultura Cora Fattori un percorso in questo senso è già stato attivato. «A questo proposito, noi abbiamo già un possibile contenitore adatto – ha detto – quello dell’ex filanda, per il quale abbiamo vinto un bando ministeriale di ben 6 milioni di euro, di cui i primi 380.000 euro dovrebbero essere spesi nel triennio e il resto a seguire. Abbiamo tutto il tempo necessario per realizzare un bel progetto dato che l’atleta di Fano non tornerà a casa subito». L’assessora è convinta che quello della filanda presso il teatro romano sia il luogo giusto per una simile esposizione, dato che il progetto è stato redatto già con l’obiettivo di farne non solo il museo della romanità, ma anche e soprattutto il contenitore del Lisippo, due aspetti che si possono integrare insieme. Tanto è vero che una proposta a suo tempo avanzata in occasione della settimana della cultura dal professor Paolo Clini dell’università Politecnica delle Marche, di realizzarvi una mostra coordinata tra la statua del Lisippo e il De Architectura di Vitruvio non è stata accolta solo perché costava troppo, ma il progetto era quanto mai originale e accattivante.

Temporaneamente, se i tempi del ritorno del Lisippo fossero relativamente celeri e il nuovo museo non fosse pronto, come struttura temporanea andrebbe bene anche la sala Morganti che comunque dovrebbe essere totalmente ristrutturata secondo la nuova funzione. Non bisogna dimenticare comunque che l’amministrazione comunale era giunta quasi al capolinea nel rendere esecutivo il progetto intitolato “Il museo prima del museo”, consistente in una serie di lavori che avrebbero reso visitabile il teatro romano in via De Amicis; progetto che quando è giunta la notizia della vittoria del bando di 6 milioni si è arrestato al fine di individuare una nuova professionalità che faccia un progetto più ampio. I tempi, quindi, necessariamente si allungano. 

«Meglio palazzo Marcolini»

Chi non è del tutto convinto della soluzione impostata, né dell’ipotesi sala Morganti, è l’ex sovrintendente ai beni archeologici Gabriele Baldelli, per il quale le soluzioni proposte non sarebbero nemmeno quelle a cui avrebbe pensato il direttore generale dei musei del Ministero della cultura, Massimo Osanna. «Pensando come soluzione definitiva – ha dichiarato – l’ex filanda ci sarebbe troppa commistione con l’archeologia fanese e Vitruvio. E poi sarebbe un museo comunale, mentre Osanna ha proposto un museo dell’Atleta vincitore e dell’Arte salvata che il Ministero della Cultura realizzerebbe e gestirebbe. Allora, perché non palazzo Marcolini? O altro immobile simile?». E’ con grande aspettativa dunque che si attende la visita del ministro Sangiuliano per concretizzare le proposte del Governo e agire di conseguenza. 

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