Parola di Bosco: «Sarà una Vis Pesaro ridimensionata. Nella prossima stagione ridurremo il budget»

Parola di Bosco: «Sarà una Vis Pesaro ridimensionata. Nella prossima stagione ridurremo il budget»
Parola di Bosco: «Sarà una Vis Pesaro ridimensionata. Nella prossima stagione ridurremo il budget»
di Emanuele Lucarini
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Domenica 21 Maggio 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 14:43

PESARO «Non si perde mai: o si vince o si impara. Lo diceva Mandela, è il mantra della mia vita da imprenditore. Bene, io quest’anno non avrò vinto ma ho imparato tanto, in primis che fare calcio a Pesaro è veramente difficile». Parole accorate quelle del presidente della Vis Mauro Bosco, nella lunga conferenza stampa che ha messo fine ieri a due mesi di silenzi. Un momento, aperto anche ai rappresentanti degli ultras che però non hanno partecipato, in cui ha annunciato un ridimensionamento del budget per la prima squadra, esprimendo delusione per quanto poco sia percepito dalla città il suo impegno. «Preparatevi a una stagione di sofferenza - ha detto il presidente - perché il budget sulla prima squadra sarà ridotto. L’obiettivo sarà la salvezza, facendo ancora ampio uso dei giovani perché è la mission della Lega Pro e ci crediamo».


«Annata comunque eccelsa» 

«La prima squadra è importante, forse la punta dell’iceberg, e su quella potete criticarmi quanto volete - una delle tante frasi emblematiche, pronunciate a fianco del responsabile dell’area tecnica Michele Menga -.

Non accetto però critiche sul progetto Vis Pesaro che è anche tanto altro». Nei 45 minuti d’introduzione, Bosco ha snocciolato punto su punto un progetto che, globalmente, «ha vissuto un’annata straordinaria», al di là della squadra di C il cui cammino è stato definito - senza giri di parole - deludente: «Quando sono arrivato a Pesaro non c’era organizzazione adeguata. Oggi abbiamo un’Academy, un settore giovanile in forte crescita, un comparto femminile eccezionale e ci stiamo dotando di un’infrastruttura adeguata».

Academy e vivaio 

Il presidente ha cominciato dall’Academy, «punto di riferimento a livello regionale»: «Oggi siamo un polo attrattivo, percepito tale anche da fuori. Recentemente, a San Marino, partecipando a un torneo con l’under 12, c’erano club come Cesena e Spal ma eravamo noi percepiti come quelli da battere. Alla fine abbiamo vinto, per l’orgoglio nostro e dei genitori». Bosco si è soffermato poi sul vivaio: «Si potrebbe parlare per ore di un settore giovanile che cresce di anno in anno. Abbiamo under 14, under 15, under 16, under 17 e Primavera e non è scontato, non tutti hanno una squadra per ogni categoria. Per la prima volta, poi, alcuni nostri giovani sono andati a farsi le ossa in D: Ceccacci ha vinto il campionato a Pineto, altri (Piersanti, Maccioni e Rastelletti, ndr) a Barletta giocavano davanti a 7.000 spettatori. Un tempo i ragazzini pesaresi come Ambrosini e Tonucci emigravano a Cesena, oggi il trend è invertito, con 22 nostri tesserati che vengono da fuori. E dire che quando sono arrivato non c’era nemmeno l’under 16, ora ai playoff nazionali a eliminare Reggiana e Pescara». «Sul femminile sono dovuto partire da sotto zero, cancellando tutto ciò che di sbagliato era stato fatto - ha continuato -. I successi della prima squadra (Coppa Italia e vittoria d’Eccellenza) varranno la Serie C per la prima volta, ma sottolineo che siamo i soli nelle Marche, e tra i pochi in Italia, ad avere under 10, 12, 15 e 17. Una cosa grandiosa per una città di 100mila abitanti dare la possibilità a bambine di ogni età di fare calcio». «Il nostro settore femminile e la Primavera giocheranno a Villa Fastiggi, in una struttura che sarà un vanto per la regione. Un investimento da milioni di euro che forse dà fastidio a qualcuno che venga fatto da un napoletano e non da un pesarese - ha commentato togliendosi qualche sassolino - Ricordo che io non sono il proprietario, ma il concessionario di un’infrastruttura che fra 30 anni rimarrà alla città».

La prima squadra 

Quindi il focus sulla prima squadra: «Premesso che mai si sono fatti 6 anni di C consecutivi, di cui 5 con me, non accetto che si dica che siamo salvi grazie all’Imolese. La loro penalizzazione ci ha evitato i playout, ma sul campo abbiamo fatto 3 punti in più che fanno tutta la differenza del mondo. L’annata comunque è stata deludente. Volevamo alzare l’asticella e l’abbiamo fatto investendo più soldi sulla prima squadra, ma i risultati non sono arrivati per mille motivi, tra cui errori miei». Quindi il momento più piccato: «Leggo di cordate di imprenditori locali, ma la realtà dice che nessuno di loro ha mai pagato nemmeno 500 euro per un box d’abbonamento diventando partner ufficiale, o di gente che si spaccia per sponsor senza esserlo. La Vis sarà anche dei pesaresi, ma se permettete è anche mia che ci metto i soldi. Devo ringraziare Marco Ferri, Tecnoplast di Cammillini, i fratelli Tomasucci e pochi altri. Ragion per cui dal prossimo anno l’asticella s’abbassa».

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