«Una cosa è impossibile fino a quando non arriva un marchigiano». L'intervista a Mancini, testimonial delle Marche dal 2021

«Una cosa è impossibile fino a quando non arriva un marchigiano». L'intervista a Mancini, testimonial delle Marche dal 2021
«Una cosa è impossibile fino a quando non arriva un marchigiano». L'intervista a Mancini, testimonial delle Marche dal 2021
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Domenica 13 Agosto 2023, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 07:11

ROMA- «Le Marche, la regione più bella di tutte». Così Roberto Mancini lo scorso giugno raccontava ai presenti nella sede romana dell'Ente nazionale italiano per il turismo, la regione che gli ha dato i natali, la terra in cui è cresciuto e da cui la sua carriera nel calcio ha avuto inizio. «Qui c'è tutto quello che un turista può desiderare di trovare», ha sottolineato all'evento organizzato per presentare la campagna  di “Let’s Marche! In Italy, of course”, il nuovo slogan che accompagna Regione Marche in tutte le sue attività di promozione turistica e internazionalizzazione in Italia e all’estero.

Lo slogan, il logo e lo spot per la Regione Marche, con Roberto Mancini, ormai ex ct della Nazionale Italiana, come testimonial sono stati presentati in anteprima a Roma e nell'occasione è stato annunciato anche il rinnovo del contratto biennale con Mister Mancini.

Il Mancio è l'uomo immagini delle Marche dal marzo 2021 e in questi anni ha partecipato a numerose iniziative per promuovere la regione e le sue eccellenze. Mancini nelle scorse ore si è dimesso da Ct della nazionale.

Ecco la sua prima intervista rilasciata al Corriere Adriatico il 15 aprile 2021

«Una cosa è impossibile finché non arriva un marchigiano e la risolve». Mister Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale e testimonial della campagna di promozione turistica delle Marche, con questa frase ha riassunto bene il carattere dei suoi conterranei.
«Sì, la tenacia è una delle qualità migliori che abbiamo».
E di tenacia ne servirà tanta per ripartire dopo il Covid.
«Quando ho preso la Nazionale, era in una situazione difficile. Aveva appena mancato la qualificazione ai Mondiali di Russia. Siamo ripartiti da zero. Le Marche, come il resto d’Italia, dopo il Covid dovranno fare lo stesso. Bisogna avere coraggio e capire che possiamo contare su grandi qualità e su posti meravigliosi».
Uno su tutti? Qual è il suo luogo del cuore nelle Marche?
«Mi piace casa mia (Jesi, ndr) perché ci sono nato, come a tutti. Ma devo dire che lo scorso anno ho invitato una ventina di amici a Portonovo una sera di maggio e sono rimasti sconvolti dalla bellezza del luogo. Ci sono tornati tre settimane dopo perché si erano trovati molto bene. È uno dei posti più belli del mondo. Ma le Marche sono tutte belle».
Durante la sua carriera, ha vissuto per molto tempo all’estero: secondo lei su cosa devono puntare le Marche per essere attrattive anche a livello internazionale?
«Ho girato il mondo ed in molti conoscono le bellezze delle Marche. La difficoltà sta nell’arrivarci: colmare questo gap nei collegamenti è fondamentale e, a quanto so, ci si sta lavorando. Ma a parte questo, un turista straniero che viene nella nostra regione poi ci ritorna tutti gli anni perché si sta bene, trova persone perbene, si mangia bene e si spende poco. Quando inizi a mangiare marchigiano, difficilmente poi rinunci a quelle cose».
In questi giorni ha girato in lungo ed in largo il territorio per le riprese degli spot (ieri l’ultima tappa a Numana): ha scoperto scorci che ancora non conosceva?
«In bici ho scoperto posti che non conoscevo anche vicino a Jesi e Senigallia. Di solito, si tende ad andare all’estero per visitare mete esotiche perché i luoghi dove vivi fai sempre in tempo a vederli. Invece è importante conoscere ciò che hai a due passi da casa».
Alla fine degli anni ‘90 è già stato ambasciatore delle Marche da giocatore della Lazio, ora ne sarà il testimonial: resta legato a doppio filo a questa regione.
«Per me è un grande onore rappresentare le Marche, come l’essere stato scelto quale allenatore della Nazionale. Qui si può trovare tutto: dal mare alle montagne, dalla cultura all’enogastronomia. Ho amici che vengono per stare in campagna. Stanno attraversando un momento difficile, ma sono talmente belle che sono sicuro milioni di persone aspettino di visitarle».
Ai giocatori della Nazionale ha consigliato le Marche per le vacanze?
«Abbiamo molti marchigiani in squadra, li chiamo per quello (ironizza il Ct, ndr). È una regione che va bene per tutti: magari si potrebbe pensare di portarci a giocare la Nazionale».

(Intervista di Martina Marinangeli)

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