Tavullia, dopo 10 anni la sindaca Francesca Paolucci lascia: «Ecco perché non mi sono ricandidata»

Tavullia, dopo 10 anni la sindaca Francesca Paolucci lascia: «Ecco perché non mi sono ricandidata»
Tavullia, dopo 10 anni la sindaca Francesca Paolucci lascia: «Ecco perché non mi sono ricandidata»
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Venerdì 5 Aprile 2024, 15:10

«Dieci anni. Sono tanti, eppure sembrano passati in un batter d’occhio. Ancora ripenso a quel primo giorno con addosso la fascia tricolore. Alla prima volta in cui ho messo piede in quell’ufficio destinato a diventare la mia seconda casa. Io, una donna, partita dalla piccola frazione di Babbucce, la prima ad avere l’onore di diventare sindaco di Tavullia». Inizia così la lettera aperta della sindaca di Tavullia, Francesca Paolucci, ai cittadini. Dopo due mandati nel Comune di Valentino Rossi ha deciso di non ricandidarsi. 

Francesca Paolucci è stato il primo sindaco «a non essere espressione di un partito, ma di un progetto civico nuovo, animato da coraggio, energia e tante idee, che un po’ a sorpresa era uscito vincente dalle elezioni. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati fin qui. E chi lo avrebbe mai detto che, lungo il cammino, avremmo incontrato così tanti ostacoli che ci avrebbero messo a dura prova. Penso al terremoto, alle alluvioni. E penso al Covid, che si è abbattuto come uno tsunami sulle nostre comunità. Sfide difficilissime da affrontare. Tante ce ne sono state. Sono stati anni complicati. Anni di difficoltà, paure, notti insonni e giornate intere passate nelle stanze del Comune, a lavorare con gli uffici, ad incontrare i cittadini, a discutere dei problemi; anni di scontri (anche duri), ma sempre con la volontà di far prevalere il dialogo, l’ascolto, l’apertura verso la comunità e quel buon senso che dovrebbe essere il faro di ogni buon amministratore. Con una presenza attiva e costante, a tutti i tavoli, convegni, incontri e dibattiti, intrecciando relazioni e coltivando quei rapporti umani che sono le fondamenta della politica. Oggi, con orgoglio, possiamo dire che quelle sfide sono state superate e che Tavullia ha ritrovato lo slancio, la voglia di correre, di essere protagonista. Abbiamo combattuto molte battaglie, ma lo abbiamo sempre fatto con un’attitudine positiva, votata a costruire ed includere, mettendo al centro le esigenze primarie della nostra comunità, i bisogni dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, evitando populismi, cercando di diffondere consapevolezza e senso civico».

La bussola

«Una cosa mi è sempre stata chiara, fin dal primo giorno da sindaco. Un amministratore deve avere una bussola. Una stella cometa da seguire, in grado di indirizzarlo, ispirarlo, guidarlo. Una visione strategica. Sono partita da qui. Da questa visione. Da quello che avrei voluto vedere realizzato per il mio Comune. Dalla Tavullia che sognavo. Ci siamo rimboccati le maniche. Dieci anni dopo, possiamo dire di aver centrato tutti gli obiettivi individuati dalle nostre linee di programma. Non solo. Siamo andati anche oltre e, grazie all’aiuto della macchina comunale, di tutti quelli che ci hanno supportato e sostenuto, abbiamo messo in campo molto di più».

Le sfide

«La prima sfida con cui ci siamo misurati è stata colmare il gap infrastrutturale di un territorio che era rimasto fermo al palo. Dal 2014 ad oggi, sono stati compiuti investimenti per circa 30 milioni di euro, 21 dei quali derivanti da risorse extra-comunali frutto di finanziamenti, bandi, contributi a fondo perduto. Questa amministrazione comunale ha saputo cogliere le opportunità che si sono presentate nel tempo. Ci siamo concentrati sull’edilizia scolastica, con la realizzazione di nuove strutture adatte alle mutate esigenze didattiche, l’efficienza energetica, il miglioramento sismico e strutturale, l’ampliamento degli spazi, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la creazione del Polo 0-14 anni. Investire nella scuola è stato uno dei principali obiettivi perché significa guardare al futuro e formare le nuove generazioni. Sull’impiantistica sportiva, dando vita a due nuove palestre, quella di Tavullia e quella di Padiglione, poi con la sistemazione e la riqualificazione degli impianti già esistenti. Molte risorse sono state investite per la lotta al dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza della rete viaria e del territorio, i percorsi pedonali e ciclabili, spazi per la socializzazione, politiche a sostegno delle famiglie, dei giovani e delle persone in condizioni di fragilità, sul fronte del welfare, sul turismo con progetti per dare lustro al nome di Tavullia - come quello del City Brand - e sugli eventi, sulla sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico, non solo attraverso interventi - come la realizzazione di impianti fotovoltaici e la pubblica illuminazione a led - ma anche tramite la promozione di una nuova cultura più attenta all’ambiente».

Le difficoltà

«In mezzo a tante difficoltà, Tavullia ha continuato a crescere, con lo sguardo rivolto al futuro.

Abbiamo visto il nostro territorio cambiare volto. Tavullia è diventata punto di riferimento, collaborando con tutti gli Enti, Comuni, Provincia, Regione. Ma anche con tante altre realtà nazionali, garantendo la presenza, il sostegno, le relazioni con tutti, senza ideologie. Solo per costruire. Colgo l’occasione per dire grazie ai tavulliesi per la fiducia che mi auguro di aver ripagato, con un impegno quotidiano, costante, incessante, con l’orgoglio che mi deriva dall’essere parte integrante di questa splendida realtà, e dal senso di responsabilità che mi ha spinto a sacrificare molto - anche a livello personale - pur di rimanere vicino al paese che amo e ai suoi abitanti, specialmente nei momenti di maggiore bisogno».

I ringraziamenti

«Sono tante le persone da ringraziare. Comincio dalla mia squadra, assessori, consiglieri, amici e sostenitori. Quella che in questi anni è stata un po’ la mia seconda famiglia. Credo che la nostra vera forza sia stata aver raccolto, attorno ad un progetto, le forze più fresche e dinamiche provenienti dalle diverse frazioni. Negli anni il gruppo ha dato prova di maturità, di grande compattezza, diventando un motore in grado di trainare la nostra comunità. Ringrazio i dipendenti comunali, che sono la spina dorsale di una macchina diventata nel tempo sempre più efficiente, sempre più vicina alle esigenze della popolazione, sempre più capace di rispondere agli impulsi di una società in continuo cambiamento. Ringrazio le associazioni e gli enti di volontariato, le organizzazioni di promozione sociale e turistica, le società sportive e i rappresentanti del terzo settore, le forze dell’ordine e la Protezione Civile, i tanti collaboratori provenienti da tutti i settori, tutti coloro che contribuiscono a rendere Tavullia un comune vivo, dinamico, intraprendente».

Perché non mi ricandido

«Molti mi hanno chiesto per quale motivo ho deciso di non candidarmi per un terzo mandato. Sono convinta che una piccola-media realtà come Tavullia necessiti di un cambio di prospettiva. Di nuove progettualità, nuovi traguardi da raggiungere, nuovi stimoli e punti di vista. Sono consapevole di aver vissuto una delle esperienze più piene ed appaganti della mia vita e di non aver lasciato nulla in sospeso, avendo realizzato tutti i punti del programma di mandato. Ho preso questa decisione con la serenità di chi sa di lasciare in dote, ai prossimi amministratori, un’eredità preziosa. A partire da un bilancio sano. Un avanzo di bilancio di circa un milione e mezzo che potrà essere utilizzato a favore della comunità e un fondo cassa di quasi 6 milioni. Un debito pro capite che si è ridotto dell’84% e che in dieci anni è stato quasi azzerato. E poi tanti progetti per la Tavullia di domani. Penso alla nuova, grande piazza per il capoluogo, che prenderà il posto dell’ex scuola elementare, alla riqualificazione della piazza e della delegazione di Padiglione, al consolidamento delle vie Donizetti, Aldo Moro con i marciapiedi e di Strada per Pozzo con la realizzazione del percorso pedonale, all’ampliamento del cimitero di Tavullia, alla Route 46 e al Museo di Valentino Rossi. C’è un tema - quello della discarica - su cui mi sento di rivolgere una raccomandazione: chi verrà dopo di me dovrà vigilare affinché il percorso intrapreso si concluda nei tempi previsti con la chiusura definitiva. Molto ancora ci sarebbe da dire, ma conto di poterlo fare di persona, nel corso di un incontro pubblico che sto organizzando. Sarà l’occasione per salutarvi e ringraziarvi, per stare insieme, ancora una volta. Concludo, dunque, con un ultimo ringraziamento ai tavulliesi che mi hanno concesso un’opportunità unica, investendomi della carica più importante che un cittadino possa ricoprire all’interno della sua città, che mi hanno regalato alcuni dei momenti più belli, emozionanti e sentiti della mia vita, che conserverò per sempre nel cuore. Un grande in bocca al lupo ai componenti della mia squadra che decideranno di ricandidarsi e proseguire la solida esperienza maturata in questi anni.

Grazie di cuore».

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