Daye ha la maglia numero 9 come il padre
"Sono qui per portare la Vuelle ai playoff"

Austin Daye mentre fa un selfie insieme ai tifosi della Vuelle
Austin Daye mentre fa un selfie insieme ai tifosi della Vuelle
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Venerdì 4 Dicembre 2015, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 19:19

PESARO - Maglia numero 9 come il padre e tanta voglia “di raggiungere i playoff con la maglia della Vuelle Consultinvest”.



Si presenta così ai tifosi pesaresi Austin Daye, figlio del mitico Darren che giocò con la Scavolini dal 1988 al 1992 negli anni dei due scudetti. Più di 300 tifosi hanno assistito, sui gradoni del vecchio palas di viale dei Partigiani, alla presentazione dell’ala statunitense di 217 anni che vanta quasi 300 partite in Nba. Daye ha svolto anche il suo primo allenamento con i suoi nuovi compagni e domenica pomeriggio esordirà a Caserta nella gara contro la Pasta Reggia. “Sono veramente grato a tutti voi di essere venuti a darmi il benvenuto - ha detto Daye - Sono contento di essere a Pesaro e con questa squadra voglio raggiungere i playoff. Conosco Pesaro e so che è una città abituata a vincere. Mio padre Darren mi ha raccontato tutto e ha fatto grandi cose qui. Io vorrei provare a fare almeno una parte di quello che ha fatto mio padre”.

Austin giocherà con la maglia numero 9, la stessa di suo padre ai tempi della Scavo: “Il mio numero preferito è il 5 e quando ho potuto ho sempre giocato con quello. Il 5 per me è un numero particolare, visto che sono nato il 5 giugno del 1988 alle 5 e 55 e pesavo 5 libbre e 55. Quando però ho saputo che era occupato, ho parlato con mio padre Darren che mi ha detto di prendere il 9, visto che lui con quel numero a Pesaro ha fatto cose importanti”.

Nonostante i soli 27 anni, sarà il giocatore più anziano della Vuelle. “Dal punto di vista della personalità cercherò di portare leadership, visto che sono stato un giocatore giovane anch’io e quindi conosco le difficoltà dei ragazzi ai primi anni di professionismo. Cercherò di trasmettere loro la mia esperienza - conclude Daye - e a tutti la voglia di vincere e divertirsi sul campo, visto che Pesaro è una città che vuole vincere”.

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