RECANATI «Avevamo chiesto la Tac un anno fa e non ce l’avevano voluta dare». A parlare è il sindaco Antonio Bravi dopo l’annuncio dell’assegnazione del macchinario, fermo dal 2021 all’interno del Covid hospital di Civitanova. «All’epoca, le autorità sanitarie competenti avevano negato questa possibilità rispondendo all’amministrazione comunale che non era possibile in quanto strumentazione di alto livello, non idonea all’utilizzo negli ambulatori di Recanati e quindi riservata alla struttura ospedaliera di Civitanova», precisa Bravi.
La posizione
«L’amministrazione - sottolinea Bravi - esprime chiaramente la sua piena soddisfazione nell’apprendere il cambio di idea delle autorità regionali, nell’interesse della salute dei cittadini, ma non può però fare a meno di esprimere nel contempo qualche perplessità in quanto l’arrivo della Tac sembrerebbe previsto a giugno, subito dopo le elezioni amministrative».
Mariani allarga lo sguardo anche ad altri temi della sanità recanatese. «Il centrodestra ha vinto le elezioni probabilmente proprio cavalcando il tema della sanità e facendo promesse immantenibili – tuona la consigliera – mentivano sapendo di mentire. Adesso sono quattro anni che amministrano la Regione e dal punto di vista sanitario, non solo non hanno mantenuto, come era prevedibile, nessuna delle promesse fatte, ma ciò che hanno provato a cambiare ha causato danni ed insofferenza tra gli utenti, impoverendo soprattutto dei servizi già in difficoltà. Basti pensare alla nostra microchirurgia depotenziata a causa di macchinari sempre più obsoleti che, nonostante i miei solleciti al direttore sanitario, si vedono bene dal sostituire, anche quando finiscono per rompersi. Questo è successo al macchinario che permetteva di gestire la terapia del dolore, che nei nostri piani doveva diventare un servizio di eccellenza: una volta rotto non è stato più sostituito nonostante le promesse».
La situazione
«Il servizio di diabetologia? L'eccellenza del centro dialisi? Tutto ridotto ai minimi termini - sottolinea Mariani -, servizi tenuti in piedi dalla serietà e dallo stremante impegno dei medici. Forse arriveranno degli investimenti in termini di strutture, ma nessuna spesa è prevista in termini di personale. Perfino il servizio di assistenza infermieristica a domicilio oggi è in grande difficoltà per carenza di infermieri».