Montegranaro, scalata Poderosa
C'è la finale con vista Serie A2

La Poderosa esulta dopo una vittoria, il sogno A2 è a un passo
La Poderosa esulta dopo una vittoria, il sogno A2 è a un passo
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Maggio 2016, 22:34
MONTEGRANARO - Montegranaro si sta tornando ad accendere per la sua grande passione: la pallacanestro. La Poderosa ha centrato l'altro ieri la finale del campionato di serie B e in città non si parla d'altro.

Dopo la scomparsa (ad alti livelli) della Sutor, avvenuta due anni fa, la città è rimasta a lungo in una sorta di lutto, cestisticamente parlando. Ma le 200 persone accorse venerdì sera al PalaPrometeo Estra di Ancona per sostenere la formazione giallonera nello sprint verso la promozione in A2 sono state il segno tangibile di un fuoco che, rimasto a covare sotto la cenere, è pronto a tornare a divampare. 

Grandi meriti alla famiglia Bigioni, che con papà Dino nel ruolo di presidente e i figli Riccardo e Ronny rispettivamente come vicepresidente ed amministratore delegato ha deciso di provare a regalare un nuovo sogno alla propria città. E ovviamente a giocatori e staff che il sogno della famiglia lo stanno traducendo sul campo. 

«E' stato bellissimo vedere tanta gente di Montegranaro arrivare ad Ancona e gridare a squarciagola per la Poderosa - dice Ronny Bigioni - non è stato sempre così durante la stagione. Ho visto persone che non avevo più visto dai tempi della Sutor. Una soddisfazione enorme, grande almeno quanto la vittoria che abbiamo conquistato contro una squadra forte come Falconara. Li ringrazio uno ad uno, come ringrazio la tante gente che mi ha mandato messaggi o mi ha telefonato per complimentarsi. Entrare in un paio di bar di Montegranaro e sentire che la gente parla di noi mi ha riempito il cuore. Vedere il paese preso per quello che stiamo cercando di costruire è bellissimo». 

Sembra ieri che Riccardo Bigioni, dismesse canotta e scarpette, prende la decisione di rilevare la piccola squadra di amici nella quale aveva giocato e che era nata nel 1993 per provare a costruire qualcosa di più. «Era l'estate del 2007 e quella squadra di amici si era conquistata sul campo la promozione in D - ricorda il vicepresidente - ci ritrovammo a cena e i ragazzi mi chiesero di dare una mano con la nuova avventura. Ma io rilanciai: o continuate voi a portare avanti la squadra come un gruppo di amici che si diverte o la rilevo e proviamo a farla crescere. Da quel bivio nacque la Poderosa di oggi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA