B-Chem in Superlega, la forza del gruppo
e di una società unita per fare l'impresa

Uno splendido attacco di Moretti
Uno splendido attacco di Moretti
di Fabio Petrelli
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Mercoledì 13 Maggio 2015, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 17:34

POTENZA PICENA - Il matrimonio tra B-Chem e SuperLega ha la sua genesi nell’estate del 2014.

La dirigenza è capeggiata dal presidente Giuseppe Massera, 55 anni, tra gli otto soci fondatori del Volley Potentino e unico a non essere mai uscito dalla società, salito al timone del sodalizio nel 2012 dopo la promozione in A2 in luogo del suo grande amico Andrea Rinaldelli.

Il braccio operativo è il direttore sportivo Paolo Salvucci - che ricopre tale carica da otto anni - il quale mette al servizio della società il suo pedigree fatto di tante promozioni nelle serie minori, tra Cus Macerata nel maschile e Civitanova nel femminile.

Confermato lo staff tecnico: come head coach c’è ancora Gianluca Graziosi, coach fatto in casa, scuola Sira, tanta gavetta nelle serie minori e campionati giovanili e un talento speciale nello svezzare campioni in erba, grazie anche a doti di motivatore che rendono le sue squadre pane duro per i denti di chiunque. E’ affiancato da Leonel Carmelino, argentino di nascita ma marchigiano di adozione, che ha vissuto in prima persona la felice storia recente biancazzurra a cominciare dalla promozione in A2.

Le chiocce sono due: il confermato Federico Moretti, il killer di Salette di Fermo, placido Dottor Jekyll nella vita e diabolico Mister Hyde nel campo, spietato al punto da finire quinto tra i realizzatori in regular season e risultare poi determinante a suon di schiacciate (e relative urla da inquinamento acustico).

L’altra è la new entry Cristian Casoli, che dopo 600 gettoni in A1 e un sold out nella bacheca personale dei trofei vinti con i club in Italia e in Europa, sposa la causa marchigiana ridendo in faccia ad una carta d’identità che riporta 1975 alla voce “anno di nascita”.

I vice sono i “bocia” esordienti in A Denis Alikaj e Matteo Segoni: il primo è un ventenne opposto piacentino di due metri, potente e utilizzato anche per la pericolosità al servizio. Il secondo arriverà nella finestra di mercato invernale da Spoleto, e sfrutterà l’esuberanza dei suoi 22 anni nella gara-4 di semifinale playoff con Sora quando sostituirà alla grande Casoli

L’ambiente è sereno e tranquillo, grazie anche all’ottimo lavoro di chi funge da trait d’union tra società e squadra come il team manager Amedeo Pesci, personaggio storico del Volley Potentino con trascorsi sul campo da Universale ad inizio anni ’80. Tutto sebbene coach Graziosi debba strada facendo rinunciare a Lorenzo Gemmi, trentenne scuola Lube con decennale esperienza in Serie A tormentato da problemi fisici e diventato ben presto pedina fondamentale per la sua esperienza tradotta in consigli a beneficio dei più giovani.

Perché la squadra è piena di ragazzi, tanto da permettere un rodatissimo cambio tra rombanti under: ad attaccare ci pensa Simmaco Tartaglione, ventunenne campano del vivaio di Macerata, barba modaiola e animo rock, che passerà tutto il torneo a picchiare sui palloni forte come un batterista metal, per recuperare il tempo perduto in infermeria l’anno prima a Corigliano, ed in seconda linea a fare la parte del cucchiaino c’è il maceratese Bernardo Calistri, classe 1992, alla sua prima stagione in serie A dopo i trascorsi nella seconda squadra della Lube, ad Appignano e a Civitanova Marche.

I risultati cominciano ad arrivare, la musica ad essere più ritmata: alla consolle c’è il figlio d’arte Pierpaolo Partenio, mani di velluto e - da buon Acquario, lui che è nato il 6 febbraio - fantasia al potere, oltre a un servizio graffiante (chiuderà la regular season al quinto posto tra gli ace-men appaiato a Tartaglione) e alla solidità del muro (il migliore tra i palleggiatori di categoria). A supportarlo, la bandiera Emanuele Miscio, trentatreenne aretino alla sua sesta stagione a Potenza Picena pronto a farlo rifiatare e a riportare in caso di necessità il motore a regimi di giri corretto con la sua precisione e la sua linearità nella distribuzione.

Nel frattempo arrivano le vittorie, e le prime gratificazioni. Come la Stella di Bronzo del Coni al merito sportivo tributata a Carlo Muzi - dal 2000 direttore generale biancazzurro (in Serie B2) - che con il sorriso sulle labbra risponde “sì, lo facciamo l’anno prossimo” al presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò, che chiedeva lumi sul possibile derby di A1 con la Lube. E si timbra la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia con la vittoria su Cantù che mette in luce Augusto Quarta, ventiduenne centrali bolognese ex Olbia e Carpi che con i suoi muri conferma anche al piano superiore le sue notevoli potenzialità messe in mostra nei tornei di B1.

Arrivano poi le telefonate di Mauro Berruto, Ct azzurro: rispondono Partenio e i posti 3 del sestetto base, “twin towers” di Potenza Picena. Uno è il veneto Alberto Polo, vent’anni a settembre, in orbita Itas Trento, battuta salto-flot capace di mandare in crisi ricettori scafati e 204 centimetri che a muro nuociono gravemente agli avversari.

L’altro è Enrico Diamantini, stessa altezza e stesso talento, ma nato due anni prima a Fano e abituato sia alle selezioni nazionali, considerando l’oro agli Europei Juniores nel 2012 insieme all’amico Tartaglione, che a rispedire al mittente palloni (secondo miglior muro della regular season).

La finale di Coppa Italia finirà male, nonostante un grande Federico Bonami: il libero toscano ex Santa Croce e Sora sarà una delle rivelazioni del torneo, tra i primi della categoria per efficacia confermando i lusinghieri feedback arrivati col premio di miglior libero del campionato nazionale Under 18 del 2011.

Ma il finale sarà dolce, con la massima serie che corona il sogno di Maurizio Bernardi: per lui, signor B-Chem, più mecenate che semplice sponsor e più primo tifoso che patron, la promozione tra i grandi è una soddisfazione di inestimabile valore.

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